Produttori di profili PVC denunciano la crescente diffusione di profili in Classe M sul nostro mercato
In funzione della classe climatica, identificata da irraggiamento solare e temperatura, in Europa sono previste due tipologie di profili in PVC destinati ai serramenti, come indicato dalla norma UNI EN 12608-2005 sulla “classificazione, i requisiti e i metodi di prove per profili di PVC-U per la fabbricazione di porte e finestre”. La Classe M (clima moderato) è indicata nei paesi del Centro e Nord Europa, mentre nel Sud Europa, dove il sole batte e fa caldo, devono essere montati profili di Classe S (clima severo). La differenza, da un punto di vista produttivo, risiede negli additivi anti UV utilizzati, con un differenziale di costo che alcuni produttori stimano nel 10-15 per cento a sfavore di quelli più prestazionali.
Serramenti low-cost.
Complice la crisi, alcuni operatori del settore hanno cercato di ridurre i costi acquistando i profili PVC dall’estero, senza troppo badare alla classe, spinti dal fatto che la norma UNI EN 12608 non impone alcun vincolo normativo in tal senso, anche se questa viene citata dalla UNI EN 14351-2010 “Marcatura CE dei serramenti esterni” (certamente più cogente), ma solo in bibliografia.
Concorrenza sleale?
Alcuni produttori di profili PVC che operano in Italia con marchi volontari tenuti al rispetto di questo parametro (come quello rilasciato dal PVC Forum Italia) denunciano una crescente diffusione di profili in Classe M sul nostro mercato, che per le specifiche caratteristiche climatiche impone invece la più severa Classe S; concorrenza sleale, quindi, e rischio di rovinare un mercato che solo negli ultimi anni, grazie alle maggiori richieste di coibentazione termica, incomincia a riconoscere al PVC un plus sotto il profilo ambientale. In Italia, oltre tutto, non è obbligatorio indicare la Classe come invece avviene in Francia, dove il territorio è soggetto a due classi: M a Parigi ed S a Marsiglia. Ovviamente, i profili di Classe S possono essere utilizzati dove è richiesta la meno severa Classe M (non viceversa, però).
Non c’entra la coibentazione.
Ricordiamo che la classificazione di cui stiamo parlando non riguarda le proprietà termoisolanti del serramento, ma la durabilità: in particolare, le zone con clima S vengono individuate da una radiazione solare annuale su superficie orizzontale uguale o superiore a 5GJ/m2 “o” da una temperatura media del mese più caldo pari o superiore a 22°C; condizioni che, almeno per uno dei due parametri (la temperatura media nel mese più caldo), sono soddisfatte in ogni angolo della nostra penisola.