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Stanno scomparendo i luoghi comuni sugli infissi in Pvc. Le ditte produttrici si sono date da fare per sfatare alcuni pregiudizi e, durante il periodo di diffusione degli infissi in alluminio e legno, proposti come alternativa al Pvc stesso, hanno affinato numerosi dettagli fino a eliminare la quasi totalità dei difetti addossati ai primi infissi realizzati in Pvc.
Dimostrata ormai la debolezza dell’alluminio nell’isolamento termico e la necessità di continua manutenzione del legno, ecco primeggiare il Pvc. Sembra incredibile, ma da complesse e ripetute ricerche risulta che per produrre un metro cubo di Pvc, occorre meno della metà dell’energia consumata per un metro cubo di legno! E nell’analisi del ciclo di vita (LCA) degli infissi, il Pvc ha un risultato migliore anche del legno per quanto riguarda il fabbisogno energetico delle tre fasi di produzione, uso e di fine vita (GER).

Qui di seguito sono riportati pregi e difetti degli infissi in legno, in l’alluminio, in PVC e di quelli compositi.

Finestre in legno lamellare 

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Sono belle e resistenti, si adattano benissimo a chi preferisce lo stile classico o ama il “tradizionale”. Hanno raggiunto ottimi livelli di isolamento acustico e termico, grazie all’aumento sensibile delle loro sezioni ed all’inserimento nelle stesse di meccanismi e materiali specifici, sono però comunque delicate rispetto agli antagonisti, necessitano di manutenzione e il loro costo è elevato.

Finestre in materiali misti 

Come ovviare ai difetti evidenziati sin qui? Molte ditte si sono lanciate nella produzione di complesse soluzioni come finestre in legno-alluminio, legno-Pvc, Pvc-legno. Sono queste soluzioni complesse e costose, tendenti a migliorare l’aspetto estetico nei casi di ottima coibenza, oppure migliorare la coibenza nei casi di materiali scarsamente isolanti. Tali soluzioni miste hanno condotto molte ditte al fallimento a causa dell’inesperienza, degli alti costi di produzione e della difficoltà di diffusione dei prodotti.

Finestre in alluminio

Soluzione questa scelta diffusamente, sin dall’apparizione del prodotto e apprezzata fino a pochi anni fa. Chi non ha avuto o comunque ha convissuto con finestre, portoni o verande in alluminio? Hanno riempito le nostre case e devastato i centri storici. In alluminio sono riusciti a fare imitazioni del legno nelle forme come centinature (archi) e stampi pressati (bozze in rilievo).

I difetti rilevabili sin dall’inizio erano estetici, come le cerniere e la ferramenta evidenziate dalla differenza di materiale utilizzato (plastiche nere rivettate) e ambientali, come le condense lungo i telai nei periodi freddi poiché materiale conduttore e difficilmente isolabile.
Infine, in presenza elevata di ioni cloruro (esposizione fronte mare), l’alluminio rischia di perdere il suo strato passivo e di essere soggetto a forte corrosione per pitting (tipo di corrosione localizzata e penetrante che produce cavità). Il loro vantaggio economico, nell’adeguamento alle nuove esigenze, è sensibilmente ridotto: i costi sono medio-alti.
Solamente in tempi recenti sono riapparse, in maniera più semplificata, alcune soluzioni miste, proposte in alternativa o in aggiunta ai prodotti base specifici. Sembra che la soluzione legno-Pvc-alluminio sia la soluzione vincente. È anche logico pensare che una finestra, che sia in grado di sfruttare il meglio dei tre materiali, sia una felice conclusione. Ovviamente costi permettendo e per chi non vuole rinunciare a niente.

Finestre in PVC